Red Lab Gallery presenta “Tutte quelle cose”
Tutte quelle cose prende avvio da un vero e proprio «carteggio» scaturito da una serie di conversazioni a distanza tra le fotografe Giovanna Gammarota (Milano) e Francesca Loprieno (Parigi). Una corrispondenza che, a partire dall’analisi che le autrici compiono sul loro reciproco percorso visuale, giunge ad affrontare temi portanti e fondamentali del fotografare contemporaneo.
Nel corso del tempo le due fotografe lentamente sviscerano le motivazioni che stanno dietro la ricerca fotografica evidenziando sempre più come la fotografia sia parte integrante della vita visuale e esperienziale di un artista che la utilizzi quale linguaggio espressivo del proprio sentire. Ciascuna delle quattro parti di cui si compone questo carteggio è popolata da due testi in dialogo, corredati da immagini di lavori delle due autrici citati, a volte, all’interno dei testi stessi.
L’intenzione è quella di offrire a chi ascolta e osserva, spunti di riflessione e approfondimento sul tema della ricerca fotografica, un linguaggio che da sempre si nutre di altri linguaggi e di immaginari, individuali e collettivi.
Video 1 pubblicazione 16/12/2020
Video 2 pubblicazione 5/01/2021
immagini
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3.
Il significato di memoria e esperienza si è palesato in me con chiarezza illuminante a partire dalla scomparsa di mio padre.
4.
Può la fotografia essere così pregna di evocazione?
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1.
autonomo.

2.
L’immaginazione è l’espediente quotidiano di cui mi piace alimentarmi, come se fosse una stanza, una stanza tutta per me.
biografie

Giovanna Gammarota,
Si occupa di arti visive dal 1995 sia come fotografa sia come critica e curatrice indipendente. È autrice di diversi saggi critici e collabora con le testate giornalistiche Doppiozero, Gente di Fotografia, FC- FOTOGRAFIA E [È] CULTURA.
Il suo approccio alla fotografia è autodidatta, con l’unica eccezione di un corso frequentato alla storica galleria milanese Il Diaframma di Lanfranco Colombo tenuto dalla fotografa genovese Giuliana Traverso (1994). Ma l’incontro con l’immagine ha origine molto prima, all’inizio degli anni Ottanta. È in quel periodo che le capita infatti di vedere la pellicola “Nel corso del tempo” di Wim Wenders le cui immagini in bianco e nero, così basiche, la colpiscono molto, soprattutto le ambientazioni in esterni. Tuttavia non ha mai pensato di essere o voler diventare fotografa, ha sempre pensato alla fotografia come mezzo per esprimere un sentimento intimo di relazione con i luoghi che ha avuto origine molto prima attraverso altri linguaggi: la scrittura in particolare.
Ha esposto in diverse mostre personali e collettive in Italia e all’estero.
Le tappe che hanno segnato il suo percorso formativo sono passate attraverso la memoria pubblica intrecciata a quella privata. Ha portato il suo interiore a vedere cosa è successo in diversi luoghi in cui la Storia è stata accolta o sepolta, quelli in cui altri artisti hanno rappresentato altre storie, per tornare infine ad una sorta di “luogo dell’origine”.
Spesso ha parlato del proprio lavoro come di una ricerca volta a ridefinire il rapporto esistente tra memoria/luogo/uomo che altro non è se non la ricerca della propria collocazione nel mondo.

Francesca Loprieno,
Il suo lavoro è una continua ricerca tra teoria e pratica sulla nozione di viaggio, concepito non solo come passaggio in uno spazio fisico ma anche come un atto mentale che coinvolge la memoria personale e collettiva.
Attualmente collabora con la Maison du Gest et de L’image di Parigi come artista e ricercatrice esperta di didattica e pedagogia nelle arti visive e insegna Storia dell’Arte presso il liceo Internazionale Leonardo da Vinci di Parigi.
Nel 2011 il suo progetto “Identi-kit” è stato esposto alla 54. Esposizione Internazionale d’Arte della “Biennale di Venezia”. Nel 2014 ha ricevuto una borsa di studio dal Ministero degli Affari Esteri italiano per svolgere ricerche teoriche sulla sua pratica artistica in relazione alla didattica e alla pedagogia delle immagini in collaborazione con il centro ENDA di Parigi. Partecipa a numerose mostre collettive e personali in gallerie e istituzioni sia in Italia che all’estero. Nel 2018 ha vinto il Premio della Fondazione Primoli di Roma per la promozione della cultura letteraria e artistica tra Italia e Francia, con il suo lavoro “471”. Dopo un Master in Fenomenologia dell’Arte Contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, ha studiato fotografia e video in Francia presso la National School of Decorative Arts (ENSAD) di Parigi e la Didattica delle immagini all’Università Sorbonne Nouvelle di Parigi. Con la fotografa Arianna Sanesi ha formato il duo “Esprit de l’Escalier”. “Sibilla” è la prima ricerca artistica che le due artiste hanno condotto insieme.
approfondimenti
Che il viaggio abbia inizio!
Questa sezione di Tutte quelle cose è dedicata all’interazione: potrete trovare contenuti aggiuntivi ma soprattutto qui verranno raccolte tutte le vostre riflessioni e tutto ciò che vorrete condividere con noi e con le due autrici Giovanna Gammarota e Francesca Loprieno.
Noi non sappiamo dove ci porterà questo viaggio…sarete voi a condurci!
– un pensiero assolutamente personale ispirato da questo grande e suggestivo lavoro Artistico, Culturale e Sociale –