
Giovanna Gammarota,
Si occupa di arti visive dal 1995 sia come fotografa sia come critica e curatrice indipendente. È autrice di diversi saggi critici e collabora con le testate giornalistiche Doppiozero, Gente di Fotografia, FC- FOTOGRAFIA E [È] CULTURA.
Il suo approccio alla fotografia è autodidatta, con l’unica eccezione di un corso frequentato alla storica galleria milanese Il Diaframma di Lanfranco Colombo tenuto dalla fotografa genovese Giuliana Traverso (1994). Ma l’incontro con l’immagine ha origine molto prima, all’inizio degli anni Ottanta. È in quel periodo che le capita infatti di vedere la pellicola “Nel corso del tempo” di Wim Wenders le cui immagini in bianco e nero, così basiche, la colpiscono molto, soprattutto le ambientazioni in esterni. Tuttavia non ha mai pensato di essere o voler diventare fotografa, ha sempre pensato alla fotografia come mezzo per esprimere un sentimento intimo di relazione con i luoghi che ha avuto origine molto prima attraverso altri linguaggi: la scrittura in particolare.
Ha esposto in diverse mostre personali e collettive in Italia e all’estero.
Le tappe che hanno segnato il suo percorso formativo sono passate attraverso la memoria pubblica intrecciata a quella privata. Ha portato il suo interiore a vedere cosa è successo in diversi luoghi in cui la Storia è stata accolta o sepolta, quelli in cui altri artisti hanno rappresentato altre storie, per tornare infine ad una sorta di “luogo dell’origine”.
Spesso ha parlato del proprio lavoro come di una ricerca volta a ridefinire il rapporto esistente tra memoria/luogo/uomo che altro non è se non la ricerca della propria collocazione nel mondo.